Il Decreto Rilancio, oltre all'Ecobonus e al Superbonus al 110%, ha introdotto lo sconto in fattura e la cessione del credito agli istituti di credito o altri intermediari finanziari. Per i bonus ad aliquota inferiore al 110%, l'opzione varrà per tutto il 2021. Mentre, per quanto riguarda il Superbonus varrà per tutto il 2022.
Secondo l'art. 121, c. 1 del Decreto Rilancio, in alternativa alla detrazione, potresti optare:
"a) per un contributo, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto fino a un importo massimo pari al corrispettivo dovuto, anticipato dal fornitore che ha effettuato gli interventi e da quest'ultimo recuperato sotto forma di credito d'imposta, con facoltà di successiva cessione del credito ad altri soggetti, ivi inclusi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari;
b) per la trasformazione del corrispondente importo in credito d'imposta, con facoltà di successiva cessione ad altri soggetti, ivi inclusi istituti di credito e altri intermediari finanziari."
la vera forza dell'iniziativa sta nella possibilità di di cedere il credito agli intermediari finanziari. Ne consegue che potrai realizzare alcuni interventi con limitati impieghi di denaro ed altri, addirittura "gratis". Questo meccanismo era già presente ma in passato non si poteva cedere il credito agli istituti, e poche imprese potevano permettersi di anticipare i soldi ai clienti.
Potranno sfruttare lo sconto in fattura anche gli incapienti, cioè coloro che non sono tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi o che comunque versano poche imposte IRPEF.
Attenzione, solo nel caso si porti in detrazione la somma, il pagamento delle spese dovrà essere effettuato mediante bonifico parlante dal quale risulti la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione ed il numero di partita IVA, oppure il codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato. Non occorre il bonifico parlante se optassi per lo sconto in fattura o la cessione del credito (circolare 24/E Ade). In questo caso, sarà sufficiente un bonifico standard.
Premesso questo, spieghiamo come operiamo:
Primo passo - Scelta del tecnico
Per beneficiare di queste opzioni, la prima cosa da fare è trovare un buon professionista come un ingegnere, un architetto o un geometra. Il tecnico dovrà redigere le pratiche edilizie, quelle energetiche, quelle strutturali oltre alle varie asseverazioni tecniche (da inviare all'ENEA). – Se non hai un tuo tecnico di fiducia, potrai scegliere tra quelli che collaborano con il nostro Studio.
Il professionista gioca un ruolo chiave, specialmente per quanto riguarda il Superbonus. In quest'ultimo caso, il tecnico dovrà:
- produrre l'attestato di prestazione energetica APE ante e post intervento, asseverando il salto di due classi sotto forma di dichiarazione asseverata;
- dichiarare che le opere realizzate ricadono tra quelle agevolabili;
- verificare la congruità delle spese sostenute in relazione agli interventi agevolati;
Una volta ottenuti questi documenti, dovrai richiedere un visto di conformità ad un intermediario abilitato: commercialista, esperto contabile, consulente del lavoro, responsabile del CAF ecc.. Tramite questo visto, l'intermediario verificherà che il tecnico abbia prodotto tutte le asseverazioni, le attestazioni e che possieda la polizza assicurativa obbligatoria.
Secondo passo - Cessione del credito o sconto in fattura
Nel si optatasse per la cessione del credito, noi curiamo tutta la pratica, il cliente dovrà occuparsi solo di valutare le varie proposte delle banche o di quelle aziende che, avendo grossi fatturati, intendono aderire all'iniziativa. Ci si può anche farsi consigliare dal proprio tecnico di fiducia, magari conosce delle aziende che non si pubblicizzano ma che offrono condizioni migliori. Scelto l'istituto a cui cedere il credito, sibpassa alla stipila di un contratto di cessione. Definito l'accordo, finalmente si potranno iniziare i lavori effettuando i pagamenti tramite bonifico parlante
Durante i lavori è consigliabile caricare i documenti sui vari portali delle banche, al fine di accelerare le verifiche. Alcune banche sono pignole e chiedono fatture, ricevute, contratti, asseverazioni (regolarità urbanistica, ricevute IMU) e contabilità. Altri istituti sono più comprensivi e altri, addirittura chiedono solo la carta d'identità. Una volta caricati i documenti, dovrai attendere la verifica e l'accettazione della banca. Noi saremo al tuo fianco in ogni momento.
Secondo passo per ottenere lo sconto in fattura.
Lo sconto in fattura è una procedura molto più snella della cessione. In questo caso, ti basterà trovare un'impresa che accetti questa opzione. Non è assolutamente semplice. Una volta trovata, ti basterà pagare la metà della fattura nel caso del bonus ristrutturazione o, nel caso di Superbonus, ricevere una fattura di zero euro.
Esiste anche un sistema di Infocamere (società delle Camere di Commercio per l'innovazione digitale) denominato SIbonus dove è possibile cedere ai privati il priloprio credito.
Terzo passo - comunicazione all'agenzia delle Entrate
Sia nel caso di cessione del credito che di sconto in fattura, invieremo per conto del cliente un’apposita comunicazione all’Agenzia delle Entrate con la quale si dichiara di voler trasferire il credito alla banca oppure all'impresa.
Questa volontà dovremo trasmetterla entro il 16 marzo dell’anno successivo a quello in cui sono state sostenute le spese. In mancanza di questa comunicazione, la cessione è inefficace. A partire dal giorno 10 del mese successivo alla comunicazione, i crediti ceduti appariranno sul cassetto fiscale del cessionario (banca, Poste, impresa ecc.). Questo credito potrà essere utilizzato dal cessionario solo dopo la relativa accettazione. A sua volta, se il cessionario volesse cedere il credito ricevuto, dovrà comunicarlo all’Agenzia delle Entrate utilizzando la stessa procedura. E' possibile cedere il credito alla fine dei lavori oppure per stati di avanzamento dei lavori SAL che, nel caso di Superbonus, non possono essere più di due e ciascuno stato di avanzamento deve riferirsi ad almeno il 30 per cento del medesimo intervento. Quindi, è possibile richiedere le somme parziali una volta raggiunto il 30% e il 60% dei lavori. Per gli altri bonus, non sono previsti dei SAL massimi.
Quarto passo - Finanziamenti.
L’ultimo aspetto di cui ci occuperemo è relativo al finanziamento. Ma come finanziamento? Nel caso di Superbonus non era tutto gratis? In realtà, come ti descritto in precedenza, i soldi vengono liquidati dalle banche o a fine lavori oppure per stati di avanzamento, che possono essere massimo di 2.
Il primo al 30% della spesa totale e il secondo ad almeno il 60%.
Facciamo un esempio. Immaginiamo di spendere 100.000 €.
Secondo la normativa vigente, sarà possibile ottenere la prima tranche di bonus dallo Stato una volta realizzato il 30% dei lavori, quindi a 30 mila euro.
Nel frattempo, né l’impresa né il professionista verrebbero pagati. Quindi, o si trova un’impresa in grado di assumersi il rischio che la pratica venga rigettata, oppure sarà necessario anticipare le somme occorrenti.
Nel caso non si disponesse della somma, sarà necessario richiedere un finanziamento, con i relativi costi di apertura, gli interessi, ecc.. Quindi, tra i costi da considerare ci sono anche le spese della pratica “bancaria”.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.